top of page
  • ilGustoelaSalute Lucrezia

SOIA? SI, MA IMPARIAMO A SCEGLIERE “QUELLA GIUSTA”.

Aggiornamento: 17 mar 2020


Miso - Foto reperita da web


Ciao a tutti,

oggi vi parlo della soia:

c'è chi la ama e chi la odia, ecco perchè ho deciso di scrivere un articolo per raccontarvi qualcosa in più rispetto a questo tema.


LA SOIA FA BENE O NO?


Vorrei aprire questo argomento facendo una premessa:


Nessuno è costretto a consumare un alimento, se non si sente sicuro del cibo in questione. Siete sicuri e convinti che la soia, in qualsiasi sua forma, faccia male?

Bene, in questo caso, sono io la prima a sconsigliarvene l’utilizzo.

La mente è molto potente quindi, se ci si approccia ad un alimento con timore, questo, aldilà delle sue proprietà, avrà un effetto poco positivo sul corpo.

È inutile consumare un alimento se lo percepiamo come “pericoloso”.

Nutrirsi consapevolmente vuol dire mangiare in serenità, questa è una priorità dalla quale non si può e non si deve mai prescindere!

Ognuno di noi è (e DEVE) essere LIBERO di scegliere quali cibi consumare.


Dopo questa doverosa premessa passo a raccontarvi della soia.


TOFU - Foto reperita da web

Affidandoci a quello che afferma il Dott. F. Berrino scopriamo che, questo fagiolo, è un alimento molto controverso nell’alimentazione moderna, alcuni lo amano altri lo “odiano”.

In questa occasione vorrei proporvi una chiave di lettura più completa, rispetto alla soia, così che possiate avere più informazioni possibili, per poter valutare se inserire nella vostra alimentazione questo legume. Lo scopo primario di questo articolo è quello di non demonizzare la soia ed imparare a selezionare questo prezioso alimento attraverso delle scelte consapevoli.


Tempeh - Foto reperita da web

La prima priorità, per approcciarsi in modo cosciente alla scelta della soia, è quella di optare per la coltivazione Biologica e non OGM.


La seconda è quella di NON affidarsi ad alimenti industriali, ricavati dall’estrazione della parte proteica della soia come i (purtroppo) conosciutissimi:


  • Spezzatini di soia;

  • Burger di soia;

  • Wurstel di soia;

  • Etc.


Questi alimenti, oltre ad essere poveri di energia (Jing), sono completamente privi dei preziosi fito-estrogeni. Questi ultimi sono degli ormoni vegetali che, pare, siano coinvolti nella prevenzione del tumore della mammella, della prostata e dell’intestino.

Shoyu/Tamari - Foto reperita da web

La terza evidenza è quella di attingere dalla tradizione, alle conoscenze ed alle abitudini alimentari di chi consuma, da sempre, questo legume e cioè la popolazione orientale.

Gli alimenti a base di soia, infatti, sono al centro dell’alimentazione asiatica fin dai tempi più antichi.

In oriente, infatti, si usa trasformare questo seme (la soia gialla in modo particolare) attraverso la fermentazione, la quale permette di ottenere alimenti davvero preziosi, quali:


  • Miso;

  • Tofu;

  • Tempeh;

  • Shoyu;

  • Tamari;

  • Natto.


Questi sono alcuni degli alimenti che, oltre alla capacità di impreziosire le proprietà di questo seme, lo rendono più facile da digerire. A questo punto direi che è chiaro il motivo per il quale è questo genere di soia che dobbiamo scegliere!


Fagioli di soia gialla - Foto reperita da web

I FITO ESTROGENI E GLI STUDI OCCIDENTALI:

Gli studi effettuati in oriente hanno dimostrato che le donne che consumano soia “tradizionale”, chiamiamola così, si ammalano di meno di cancro alla mammella.

Gli oncologi, di contro, fino a qualche anno fa, sembravamo essere molto preoccupati a causa dalla presenza di questi fito-estrogeni nella soia. I medici, infatti, ritenevano che queste molecole potessero interferire con le terapie ormonali previste per il cancro alla mammella (tamoxifene).

Studi effettuati in seguito su miglia di pazienti, invece, hanno documentato e confermato ciò che l’oriente afferma già da temo:

Le donne che consumano soia di alta qualità, hanno meno recidive e si ammalano di meno di cancro alla mammella.


Sottolineo ancora una volata che, le raccomandazioni del il Dott. Berrino, sono quelle di consumare soia, purché sia sotto forma di prodotti tradizionali e di qualità, che siano biologici e non prodotti ricavati da trasformazioni industriali!!!

***scusate la ripetizione ma vorrei che questo concetto fosse chiaro***


Un altro importante riferimento da tener presente, sia per quanto riguarda il consumo di soia che come concetto generale, è il seguente:


Se un alimento ha delle grandiose proprietà, non è necessario consumarlo in dosi massicce.

Ricordiamo che in cucina, come nella vita, bisogna usare sempre il buon senso!


Quando scegliamo il cibo da mettere nei nostri piatti, affidiamoci SEMPRE ad alimenti che si avvicinano, più possibile, alla loro forma presente in natura!


CONTROINDICAZIONI:


Ipotiroidismo:

Alcuni studi documentano che, un importante consumo di fito-estrogeni (e quindi di soia) potrebbe interferire con la funzione tiroidea, soprattutto quando nel quadro clinico del soggetto vi è un deficit di iodio.

Le raccomandazioni per chi soffre di ipotiroidismo, quindi, sono quelle integrale tale minerale nella propria alimentazione (il consumo di alghe può essere una buona scelta) e di non eccedere con il consumo di soia, anche se di alta qualità.


Allergia e/o ipersensibilità:

Non consumare soia in caso di allergia o ipersensibilità.


Spero di avervi fornito informazioni utili, al prossimo articolo.


Buona Consapevolezza a tutti!

Lucrezia,

il Gusto e la Salute.


115 visualizzazioni
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page