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"LA BEFANA VIEN DI NOTTE..." - CREATIVITA', STORIA E SIMBOLOGIA DELLA BEFANA - il Gusto e la Salute


Ciao,

Oggi sono qui a condividere con Voi un articolo un po’ diverso.

So che in tanti si staranno chiedendo:


“Cosa centra una calza della befana, su questo blog?”

Datemi qualche minuto e cercherò di chiarirvi le idee… Mi spiego meglio:


Lavorando come Naturopata ormai da diversi anni, ho capito che la creatività ha un particolare effetto benefico sulla mente, sul corpo e sulle emozioni.

Questo processo, attraverso la produzione di ormoni e sostanze particolari, innescherà dei meccanismi fisiologici che miglioreranno la sensazione di benessere, stimolando poi di riflesso soddisfazione, gratificazione, autostima e tutte quelle sensazioni che tanto fanno bene al cuore e all’anima.


Stimolare l’ARTISTA che ognuno ha dentro di sé significa riaccendere ed illuminare delle “stanze” della mente e dello spirito, che torneranno finalmente a comunicare tra loro, proprio come quando si è bambini. I piccoli non hanno filtri, non hanno schemi e rigidità mentali che bloccano la loro natura e la loro creatività, cosa purtroppo comune nella maggior parte degli adulti.

I bambini, esseri speciali dai quali dovremmo imparare come vivere pienamente la nostra vita, hanno una capacità sbalorditiva nel riuscire a “tradurre” quello che hanno dentro. Per loro è estremamente semplice. Provate ad osservare con attenzione un bambino, vi basteranno pochi minuti per capire quanto è facile per lui esternare un’intenzione o imporre il suo punto di vista.

I Bambini fanno tutto questo secondo le loro attitudini, senza chiedersi se è abbastanza bello quel gesto, se è giusto o sbagliato fare quello che stanno facendo. Lo fanno e basta.


Ecco perché stimolare l’artista che è in noi è importante, perché lo stesso ci permetterà di raggiungere quello “stato essenziale”, dove la nostra parte più profonda, giocosa, allegra e creativa prenderà possesso di quel tempo che abbiamo deciso di dedicare alla realizzazione di “qualcosa”.



Ovviamente io vi parlo di quello che sono le mie attitudini, poi ognuno è bene che scopra e coltivi le sue.

C’è chi dipinge, che chi scrive, c’è chi disegna, insomma non c’è alcun limite, c’è solo da guardarsi dentro e scoprirsi artisti, ognuno a suo modo.


L'ARTE DI CREARE CON LE MANI:


Per molti anni ho potuto sperimentare il significato profondo dell’arte di “creare con le mani”.

Più di 15 anni fa, infatti, ho conosciuto il patchwork, un’arte molto antica che mi ha permesso di mettermi in contatto con una parte di me che non conoscevo.


Il mio Amore per l’ago ed il filo è nato proprio come un colpo di fulmine, eppure sono cresciuta con una mamma sarta, che spesso mi esortava ad imparare ad usare questi due strumenti che, all’epoca, mi sembravano “insignificanti”.

Poi un giorno è successo, ho scoperto che Ago ed Filo possono essere strumenti magici, capaci di tradurre qualcosa di astratto come un’idea, un pensiero o un’ispirazione, in qualcosa di concreto, che si potesse toccare con le mani.


Vi assicuro, che vedere realizzato qualcosa che prima era solo un pensiero, un idea è un’emozione meravigliosa.

Per concludere vi dico che in occasione della befana ho deciso di riprendere in mano i miei due strumenti magici e realizzare una calza speciale per la mia nipotina “BEATRICE”.




Ho unito la passione per il cucito a quella per la cucina sana.

La befana ha l’abitudine di riempire le calze con dolciumi che, però, sono realizzati con zuccheri semplici, farine raffinate, grassi saturi, etc…. Così, mentre realizzavo la calza mi dicevo: “certo non posso lasciarla vuota, qualcosa dentro la devo pur mettere!”


Non avrei mai potuto regalarle dei dolci, soprattutto se ricchi di zucchero bianco e tutti i vari ingredienti che so essere ben poco salutari. Ed è proprio che in quel momento che mi si è accesa la “lampadina”:

“le faccio dei biscotti di pezza, così non le fanno male e in più ci può giocare!”

Ho pensato di create dei biscotti facilmente riconoscibili:

  • PAN DI STELLE;

  • CROSTATINA;

  • ABBRACCI;

  • GOCCIOLE.

Così, dopo aver realizzato il cartamodello per la calza, e di tutti i dolcetti che ho applicato all’esterno della stessa (biscotto pan di zenzero, caramella al limone, lecca, lecca, girella e cappellino della befana) mi sono messa a disegnare quelli dei biscotti.

È stato divertente perché ho concluso il mio 2018 a realizzare dei biscotti alternativi, senza zucchero, senza farine, senza grassi, senza glutine insomma dei biscotti magici, che contengono solo tanta, felicità ed energia! - meglio di così non poteva andare!





Il senso di questo post è quello di stimolare ognuno di noi a mettersi in contatto con il proprio ARTISTA interiore, provateci, sarà divertentissimo!

Essendomi fatta prendere la mano ho voluto approfondire la storia della befana, scoprendo leggende e credenze legate a questa curiosa vecchietta. Nella ricerca ho scoperto che la Befana è la personificazione di un’energia potentissima per noi e la nostra terra.

Se avete voglia potete leggere qui sotto:

“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana!”

La storia della befana inizia nella notte dei tempi ed affonda le sue radici in tradizioni magiche precristiane. Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania”, ovvero “apparizione” o “manifestazione”.

La Befana si festeggia, quindi, nel giorno dell’Epifania, che chiude il periodo di vacanze natalizie.

La magia dell’epifania:

La notte tra il 5 ed il 6 gennaio pare sia un momento particolarmente, magico in quanto si racconta che, gli animali che popolano le stalle ed i boschi, possano parlare tra di loro.

La leggenda della Befana:

Originariamente la Befana era simbolo dell’anno appena passato, un anno ormai “vecchio” proprio come lo è la Befana stessa.

Il legame tra la Befana e Madre Natura:

Nell’antichità la dodicesima notte successiva al solstizio d’inverno, si usava onorare la morte e la rinascita di Madre Natura.

La leggenda racconta che proprio nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio Madre Natura, secca ed ormai stremata dopo aver donato tutte le sue energie durante l'anno, assumeva le sembianze di un’anziana ed amorevole strega!

L’anziana “signora” che è solita spostarsi a cavallo di una scopa, era quindi pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere, dalle sue ceneri. Questo evento nella tradizione aveva uno strettissimo legame con i cicli lunari, e nello specifico con la Luna Nuova.

Ora vi racconto la storia della befana che si rifà ad un racconto fantastico. Nell’antiche credenze si pensava che, durante una notte magica, delle figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti:

Secondo la tradizione precristiana Madre Natura quindi, in corrispondenza del solstizio d’inverno, assumeva le sembianze di una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo, vestita con gonnellone ampio dai toni scuri, un grembiule con le tasche, uno scialle ed un cappellaccio in testa, e cioè la BEFANA

La befana la notte tra il 5 ed il 6 gennaio, prima andarsene, a cavallo di una scopa magica vola sui tetti e, calandosi dai camini, riempie le calze dei bambini con giocattoli, cioccolatini e caramelle.

La leggenda narra che, come segno di gratitudine nei confronti della vecchina stanca e stremata, era consuetudine lasciare a sua disposizione un piatto con un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino.

I Doni della befana racchiudono una simbologia ben più profonda dei regali in sé stessi. Questi infatti sono dei simboli di buon auspicio, rispetto alla semina ed ai raccolti, per l’anno che sarebbe iniziato. Il dono quindi è un segno propiziatorio così che, nuove piante e tutti i raccolti potranno ri-nascere rigogliosi durante l'anno successivo.

La Befana, dunque, è nata quasi come nasce una manna dal cielo, inventata dal popolo speranzoso in un buon raccolto.

La leggenda della Befana (Tradizione Cristiana)

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare. Oggi, però, la Befana è una sola: porta con sé regali e dolcetti da dare ai bambini. E, come ogni personaggio nato dalle storie tramandate nel tempo, anche lei ha sembianze e abiti dei quali non si può proprio liberare.

LA TREDICESIMA FATA E LE LUMINOSE DONNE DELL'EPHIPHA'NEIA

(tratto da: Miss Wondert - la Tessitrice di Storie)


Qualche tempo fa, sul web, mi sono imbattuta in questa storia che mi ha subito conquistata, per questo, oggi, vorrei condividerla con voi.


⭐️ La Tredicesima Fata e le Luminose donne dell'Epiphàneia ⭐️

Alla tredicesima notte la Regina Epiphàneia raccolti i rami secchi del Vecchio anno, ne faceva una scopa. Mentre raccoglieva invecchiava, più rami intrecciava più vecchia diventava. Vecchia e curva, alla fine del raccolto, spazzava via la cenere dell'anno passato e cavalcava la scopa di rami. Era la notte dell'In-canto, dodici doni erano già stati elargiti all'umanità dalle Fate del Nuovo Anno, il tredicesimo dono risuonava nel cuore palpitante di quella notte magica, mentre la Tredicesima Fata solcava i cieli del mondo, In-cantando ogni casa, ogni via, ogni capanna o grotta. Il Corteo delle Maghe, allora prendeva forma ,ogni donna medicina, ogni levatrice, ogni sapiente giovane o vecchia, sentiva l'In-canto di Epiphàneia. La Sapienza delle Antiche Fate scendeva sulla Terra, risvegliando doni assopiti,dimenticati,talenti segreti. Epiphàneia, Rivelava ad ognuno la propria Magia. Come una Lupa levava il suo richiamo oltre i fitti boschi innevati,raggiungendo le orecchie di ogni donna selvaggia. Vecchia come il Mondo, alcuni, sussurrando, la chiamavano strega e streghe erano le anime antiche che si univano al suo Coro magico. Tanti, avevano terrore dei suoi In-canti. Così molte bambine venivano addormentate prima che il suo Canto si levasse nel mondo, perchè non sentissero e se avessero sentito dovevano non aprire gli occhi per assicurarsi di ricevere un dono al mattino. Chi ascoltava, chi si alzava nel cuore della notte e lasciava il sonno per esplorare il suo richiamo avrebbe ricevuto solo cenere e carbone, diventava vecchia e cattiva, proprio come quella pericolosa strega che non doveva esser vista. Così anno dopo anno, sempre meno donne si unirono al Corteo delle Maghe, ma Epiphàneia, non smise mai di In-cantare ed elargire talenti e doni magici. C'era sempre, bambina o adulta che fosse, qualche donna che mentre tutti dormivano, apriva gli occhi e volava oltre i tetti delle case, oltre i divieti, oltre la paura e apriva orecchie e cuore ai doni della Tredicesima Fata. Epiphàneia, anche stanotte In-canterà il mondo, e tu sei disposta a sentire? ti unirai al suo Canto? aprirai orecchie e cuore per ricevere in dono il tuo Talento Magico? Che ogni vostro Talento vi sia Rivelato, che possiate unirvi al Corteo delle Maghe, le Luminose Donne dell'Epiphàneia.


E voi alla Befana ci credete?

... Io da oggi SI!

Grazie per essere passati di qui, al prossimo articolo!


Lucrezia di Lernia

(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi.

Esperta di cucito terapia.)


il Gusto e la Salute.

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