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  • ilGustoelaSalute Lucrezia

LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA - IL MIO INCONTRO MAGICO CON BABBO NATALE.

Aggiornamento: 21 dic 2021


Ciao a tutti,

avete mai sentito parlare di “scrittura creativa?”

Ecco questo è quello che ho cercato di fare qualche giorno fa. Sentivo l’esigenza di sciogliere dei nodi dentro di me. Per fare questo l’istinto mi ha spinto a scrivere. Ho immaginato il mio incontro con Babbo Natale Ho immaginato di consegnargli la mia Letterina in una maniera speciale. O meglio a modo mio. Non sono una scrittrice, ma una persona alla quale (qualche volta) piace esternare le proprie emozioni attraverso dei racconti. Quindi, nessun pretesa in quello che ho fatto, se non la voglia di lasciare andare qualche “peso”

P.S. Il racconto è lunghissimo e qualcuno mi ha già fatto notare questa cosa (anche giustamente ). Io però ho seguito l’istinto ed il cuore, per cui le mie parole arriveranno fin dove sono destinate ad arrivare.

Il mio incontro magico con Babbo Natale.

Lucrezia.


Caro Babbo Natale,

Ti sto pensando da diversi giorni ormai, sono passati tantissimi anni da quando ti scrissi l’ultima volta, provo ad immaginare quali potessero essere i miei desideri ai quei tempi e sorrido di tenerezza mentre vagheggio nel ricordo di me piccola, intenta a scrivere “la letterina a Babbo Natale”.

È incredibile come, in questo momento, io riesca a rendermi conto di quanto non mi sia allontanata poi così tanto da quella mia dimensione bambina. Spesso, infatti, mi sono resa conto che molte cose di Lei, le sento ancora vive in me, ogni giorno e devo ammettere che, questa cosa, non mi dispiace per niente. Mi piace, sai, sorprendere me stessa nel sentire la vita attraverso quegli occhi, amo stupirmi di come io riesca a percepire le emozioni attraverso questo cuore, anche se, a volte, è davvero troppo ingenuo per questo mondo!

Caro Babbo, immagino che ti starai chiedendo cosa mi spinge a pensarti così spesso e cosa mi abbia portato a cercare, nel cuore della notte, uno spazio solo mio, un angolo della mia stanza illuminata dalla fievole luce di una lampada di sale appoggiata proprio lì, sulla scrivania per avere un contatto con te.

A dire il vero non saprei perché sta accadendo tutto questo, o forse sì, lo immagino, ma so già che se mi soffermassi su questo, non mi farebbe bene. Quello che ti posso dire è che sento, in maniera molto forte, che lo scriverti potrebbe essere un vero e proprio balsamo per il mio cuore. Sento che il fatto di parlare con te potrebbe diventare “una di quelle cose” che, dopo averle fatte, ti permette di vederci più chiaro, un po’ come quando metti ordine nell’armadio, un po’ come quando fai pulizia.

Ecco, forse è proprio per questo motivo che ogni volta che ho pensato: “tra qualche giorno è Natale” i miei occhi si sono chiusi e “puff”, come per magia, mi ritrovavo in una dimensione parallela, un luogo protetto. Proprio come è accaduto qualche istante fa! - La sensazione che provo è qualcosa che riesco a paragonare all’emozione che ti danno quelle sfere di vetro con all’interno un paesaggio, sul quale nevicherà non appena avrai girato e rigirato la sfera stessa. È come se mi percepissi in una bolla magica dove so che la fantasia non ha limite.

È così che, in questa dimensione magica, sento il mio corpo affondare in una di quelle enormi poltrone soffici, rivestite di stoffa scozzese rossa e verde.

Lungo la schiena sento un brivido che sussurra alle mie orecchie: “ Sono proprio qui, è la casa di Babbo Natale!” è così che i miei occhi curiosi iniziano a scrutare la stanza in cui mi trovo.

I muri della stanza sono di legno, riesco a sentire su tutta la mia pelle un piacevolissimo tempore, un calore che sa farmi sentire sicura, a casa. È con questa sicurezza che riesco a girarmi, non so bene il perché, ma ho voglia di sbirciare oltre i vetri, un po’ appannati, della finestra che affaccia sul giardino lì fuori. È strano, perché ho come la sensazione di vedere un’ombra muoversi oltre la finestra, mi strofino gli occhi e incredula realizzo che quell’ enorme naso rosso e quegli gli occhi giganti che mi stanno fissando sono quelli di Rudolph, la renna di Babbo Natale!

Fatico a trattenere l’emozione, mi sento entusiasta come una bimba, allora mi alzo di scatto dalla sedia per avvicinarmi alla finestra, con il palmo della mano pulisco il vetro per riuscire a vedere meglio, avvicino la testa alla finestra e con le due mani vicino agli occhi mi faccio ombra per riuscire a mettere a fuoco quella meravigliosa renna. È altissima, ha delle corna giganti ed il suo naso è rosso, per davvero, proprio come dice la canzone: “Rudolph the Red-Nosed Reindeer Had a very shiny nose”. Incredula, resto lì ad osservarla per qualche minuto, come se volessi fissare nella mia mente quell’immagine, ma sono dei passi in lontananza, che mi costringono a tornare velocemente su quella poltrona dalla stoffa scozzese. Ci vogliono solo pochi istanti affinché quei passi decisi si facciano sempre più vicini. “È lui, sta per arrivare!” – penso emozionata.

Faccio appena in tempo a tornare con lo sguardo davanti a me, quando i miei occhi, che puntano al pavimento, incrociano i suoi grossi scarponi neri ancora sporchi di neve.

Sento il cuore accelerare nel petto, più il ritmo aumenta più ho come la sensazione che le mie guance diventino sempre più calde. Espiro, come a voler rallentare la corsa del mio cuore, non riesco nel mio intento, ma decido di spostare lentamente lo sguardo verso l’alto.

“Non vedo l’ora di vedere il viso di Babbo Natale” – penso tra me e me.

Non so se è l’emozione o cos’altro, ma il viaggio verso il suo viso mi sembra interminabile, dopo qualche istante, però, arrivo a “destinazione”

Deglutisco velocemente per cercare di mandare giù quel nodo alla gola che, già lo so, è l’anticamera di occhi umidi e lacrime. Nel vano tentativo di gestire questa mia emozione, che dalla gola è salita agli occhi, il mio sguardo si perde nei ricci della sua lunghissima barba bianca, è di un bianco candido proprio come la neve che ricopre ogni cosa lì fuori, nelle deserte strade notturne del Polo Nord.

Senza avere neanche il tempo di rendermene conto, ecco i suoi grandi occhi azzurri che, seppur nascosti dalle lenti tondeggianti dei suoi occhiali, hanno il sapore di una profondità immensa come il mare.

Nel tentativo di stemperare l’imbarazzo di questo incontro così speciale, la mia mano sinistra si sposta verso il viso per portare i capelli dietro l’orecchio – Mentre adagio lentamente i capelli dietro l’orecchio, mi viene da pensare al momento in cui sentirò la sua inconfondibile risata a voce piena: “OH, OH, OH” - un suono capace di mettermi quasi certamente i brividi - ripeto a me stessa. Questo pensiero, però, passa immediatamente in secondo piano, quando mi rendo conto di quanto lontano da casa mi abbia condotto la mia bambina interiore: “eh, chi se lo immaginava mai di arrivare fino al Polo Nord! Eppure qui, dentro a questa casa di legno che profuma di arancia e cannella ci sto proprio bene!” - sospiro contenta mentre sollevo le spalle e mi preparo ad aprire il mio cuore.

Con filo di voce mi faccio coraggio e dico: “Ciao caro Babbo Natale mi chiamo Lucrezia, non so esattamente come io abbia fatto ad arrivare fin qui, so solo che sono emozionatissima.” Mi fermo un attimo per prendere il respiro e schiarire la voce: “Sai, vorrei dirti tante cose ma le uniche parole che la mia bocca riesce a pronunciare sono: non so se tutto questo sia solo il frutto della mia immaginazione, oppure se sto sognando, però sono davvero, tanto, tanto felice di essere qui con te, in questo momento.”

Mentre gli parlo mi rendo conto che Lui è fermo sui miei occhi, ed io non riesco a distogliere il mio sguardo dal suo. “La luce dello spirito del Natale che abita in lui ha davvero qualcosa di magico, riesco ad avvertirlo proprio adesso, dentro al mio cuore. Questa cosa la racconterò a tutti i bambini che, da oggi in poi, incontrerò nella mia vita. Giuro!” - Penso tra me e me.

Sollevo la testa per cercare i suoi occhi, sento di avere una gran voglia di parlargli dei miei desideri e di tutto quello che, tanto, desidererei ricevere la notte di questo Natale. Non appena contatto questa consapevolezza, sento che l'intenstà dei miei desideri arriva a bagnare le mie guance. Asciugo velocemente le lacrime cercando di convincere me stessa che tutto questo mio sentire è mosso dal mio cuore pieno di speranza. “Avere dei desideri è sinonimo di voglia di andare avanti” - dico a me stessa cercando di rassicurarmi.

È adesso che, finalmente, sento il suo vocione: “Dimmi tesoro, cosa posso fare per te!”

Con un timido filo di voce accenno: “Sai caro Babbo Natale, non so’ da dove cominciare, un po’ mi sento fuori luogo al pensiero di chissà quanti bambini, in questo momento, avranno bisogno di te e della tua magia ed io, alla mia età, sono qui a chiederti di esaudire i miei desideri che, diventano così “stupidi”, di fronte al sorriso di un bambino, che vede realizzato il suo tanto sperato desiderio.”

“OH-OH-OH Tesoro" - dice Lui - "C’è una cosa che devi sapere, la magia del Natale è una dimensione in cui il tempo non esiste. Adesso i tuoi occhi mi vedono qui, proprio di fronte a te ad ascoltare il tuo cuore, ma in questo momento, proprio ora, sto ascoltando il cuore di tutti i bambini del mondo. Quindi non credo che sia il caso che tu stia qui a preoccuparti di questo, perché c’è una tale un’abbondanza di Magia del Natale, che nessuno ne resterà privo.

Avanti tesoro, parlami dei tuoi desideri!”

È solo con questa tranquillità che abbandono ogni resistenza e mi lascio, finalmente, andare:

“Sai, caro Babbo Natale, i doni che tanto desidererei per questo Natale non possono essere messi fisicamente sotto l’albero, ma per spiegarmi meglio, ho bisogno di raccontarti qualcosa di me, hai voglia di ascoltarmi?’”

Con le sue grandi mani si pettina la barba e con una dolcezza infinita esclama:

“Cara, te l' ho già detto prima, sono qui per te, continua pure!”

Mi metto un po’ più comoda sulla poltrona e continuo:

“Fin da quando ero bambina ho immaginato la mia vita felice “da grande” attraverso un’immagine ben precisa: Una casa! Si, hai capito bene una casa.

Non mi è mai importato che questa fosse grande oppure piccola, la cosa che, però, ho sempre desiderato è trovare al suo interno delle emozioni capaci di farmi star bene, sicura e protetta. Un luogo, un rifugio in cui si ha la certezza di essere sempre accettati nel bene e nel male. In quella casa ho sempre desiderato trovare un compagno di vita, quello del “per sempre”, un uomo al quale poter stare accanto mano nella mano sempre, in qualsiasi situazione, nel bene e nel male. Una persona che sappia diventare il mio un punto fermo ed io il suo. Un uomo con il quale unirmi per creare una famiglia e fare dei figli con i quali crescere, sorridere, piangere, gioire, sbagliare e diventare grandi, tutti quanti insieme.

E poi, con noi un pelosetto a quattro zampe che scodinzola appena sente che stiamo arrivando.

Sai, Babbo Natale, ho sempre amato tantissimo gli animali, perché il fatto di riuscire a sentire le loro emozioni ha creato, dentro di me, un legame particolate con il mondo animale.

A fare da cornice a tutte queste emozioni e situazioni c’è il tepore di una delicata luce soffusa generata dalla calda fiamma di un camino acceso.”

Questo è tutto quello che ho sempre desiderato per essere felice, queste emozioni hanno sempre abitato del mio cuore ed hanno mosso ogni mio passo sul sentiero della vita.”

È talmente tanta l’emozione che ho nel parlagli di questo, che sento la necessità di fermarmi un attimo e cercare il suo sguardo, come a conferma che io possa continuare.

Il suo impercettibile cenno con la testa, come a dire “avanti, continua!” mi incoraggia.

“Babbo Natale, credo di essere cresciuta con un’idea di vita che non ha mai previsto nulla di materiale perché io potessi essere felice. Sono sempre stata certa che, per vivere nella serenità, non mi serva null’altro che l’Amore. Ho sempre confidato nel fatto che, il sapere di poter amare ed essere amata, possa rendermi invincibile. Ed è per questo che non riesco a misurare l’Amore che dedico alle persone che incontro sul mio cammino, perché credo che l’Amore sia l'unica vera medicina per riuscire a curare ogni cosa. Io sono certa che l’Amore sia come magia, perchè risana ogni cosa che accarezza.”

Le mie parole si arrestano, ho la necessità di cercare comprensione nel suo sguardo.

Lui, come se conoscesse esattamente ciò di cui ho bisogno in questo momento, mi guarda dritta negli occhi è un sorriso amorevole a sollevare le sue rosse gote e, con un leggero cenno della testa, mi rassicura invitandomi a continuare.

“I miei passi in questa vita hanno sempre inseguito le tracce di questi desideri che, forse, possono far pensare a qualcosa di molto vicino all’utopia e, se proprio devo essere sincera, c’è stato un momento in cui ho avuto una profonda consapevolezza del rischio che correvo nel credere così tanto in tutto questo. Eppure non sono mai riuscita a cambiare strada, ma non perché non volessi, e che proprio non ci sono riuscita. Se avessi cambiato direzione non avrei vissuto nella mia verità.

Così, quando sono diventata “grande”, mi sono trovata a non poter far altro che scegliere la via del cuore.

Ho scelto di dare la priorità alle leggi che abitano in questo muscolo pulsante che abita al centro del mio petto, con il quale ho sempre avuto un rapporto molto particolare, anzi speciale oserei dire.

Spesso, però, non vengo capita, perché il mio modo di vedere la vita può sembrare infantile ma, caro Babbo Natale, come si fa a spiegare alle persone che “quelle come me” non hanno altra scelta?

che per “quelle come me” non esiste un’altra via? che “quelle come me” non possono che seguire la strada della loro verità?

Ti giuro e spero che tu riesca a credermi, tutto questo non è mania di essere “chissà chi”.

Tutto questo significa semplicemente essere me stessa, significa vivere nella verità, significa prendermi la responsabilità di tutto quello che ne consegue.”

"Mia cara" – accenna Lui- "comprendo perfettamente ciò che mi stai dicendo, lo vedo dai tuo occhi quanto ti è costato il tuo essere sempre sincera e fedele a te stessa.

Ricorda, però, nei momenti complicati credi in te perché, dentro, hai una forza che non sai neanche di avere!"

Bruscamente lo interrompo: “In tanti mi hanno ripetuto questa frase, ma io...beh, io non mi sono mai sentita forte. Ho questa costante sensazione, dentro, di non essere mai abbastanza. Mai abbastanza bella, mai abbastanza forte, mai abbastanza coraggiosa, mai abbastanza intelligente, mai abbastanza brava e potrei continuare per ore, credimi!

Mi sono sempre sentita diversa da tutti gli altri e non so il perché!”

Lui intenerito mi sorride, e mentre mi lascio andare in un pianto liberatorio, estrae un campanello dalla tasca della sua giacca di velluto rossa e lo agita.

Un tintinnìo che sa di magico mi fa ricordare il perché ho sempre amato tutto ciò che emette questo genere si suono.

Basta meno di un secondo per far sì che, davanti a me, si materializzi una piccola signora, con due lunghissime trecce bianche che le scendono ai lati del corpo, in testa ha un enorme cappello verde ed il suo grembiule rosso a forma di cuore copre un meraviglioso vestito grigio così lungo, che le nasconde anche i piedi.

La osservo con stupore, quando mi rendo conto che la sua figura evanescente fluttua a qualche centimetro da terra. Strofino gli occhi perché quasi non credo a quello che sto vedendo.

Le sue lunghe braccia mi offrono una tazza fumante. Non faccio domande ed afferro la tazza, la avvicino al volto e, prima che io riesca ad annusare il suo profumo, il calore del vapore che esce da lì dentro pervade tutti i miei sensi: “mmmh che buon profumo!” – esclamo.

“Questa è una bevanda speciale, la prepara Lei, la piccola Serendipity, è una delle mie migliori aiutanti, non per niente è la gnometta dell’Amore.

Quella che ti ha appena offerto è una pozione magica, sorseggiala dolcemente vedrai saprà prendersi cura del tuo cuore un po’ spaventato.

Forza cara, bevi e continua con il tuo racconto.”

Senza esitare assaggio questa pozione ed in effetti, qualcosa di magico lo ha davvero, perché mi sembra di stare subito meglio.

Allora decido di continuare:

“In più occasioni mi sono sentita dire che questo modo di vedere la vita e l’amore è qualcosa che non mi porterà lontano.”

"Tu vivi in un mondo fantastico, un mondo che in realtà non esiste. Cosa ti è servito seguire questa strada? Guardati adesso, cosa ti è rimasto?" – Queste sono le parole che più mi hanno fatto male, forse perchè hanno saputo tradurre in parola le mie paure.

“Babbo Natale ti giuro che questa domanda, ancora oggi, nei giorni più complicati, rimbomba nella mia testa, facendomi sentire davvero smarrita e sbagliata.

“Forse ho sbagliato tutto?” – mi capita di domandami, eppure so che con non avrei potuto scegliere altra via!

È altrettanto vero, però, come ti dicevo poco fa, che la vita mi ha fatto incontrare anche persone che hanno saputo regalarmi forza quando mi sono sentita persa: “Sei una persona coraggiosa, tu hai una forza che non sai di avere!” – parole che sono riuscite a diventare un vero e proprio balsamo per il mio cuore nei momenti più difficili.

Quello che voglio dirti ora, caro Babbo Natale, è che io non so se ho davvero sbagliato tutto, come non so se sono davvero una persona coraggiosa e sinceramente, adesso come adesso di questo poco mi importa, ma c’è una cosa che devo ammettere, vivere secondo le leggi del cuore, non significa affatto quello che tutti si immaginano.

Scegliere la via del cuore non significa che tutto andrà liscio e che ogni pezzo del puzzle si incastrerà alla perfezione, almeno non immediatamente.

Vivere nella verità, forse, significa assumersi la responsabilità di attraversare la tempesta che ti insegnerà la strada per raggiungere l’unico vero porto sicuro, in qualsiasi circostanza, quello che si trova dentro di te.

Vivere secondo le leggi del cuore significa ritrovarsi a perdere tutto, anche sé stessi.

Vivere secondo le leggi del cuore significa essere fedeli all’Amore, rispettare sé stessi e gli altri.

Caro Babbo Natale io mi trovo in questa dimensione, io, in tutto questo “disordine” ci rimango, non ti nascondono, però, che a volte ho davvero paura di non farcela."

"Ti capisco mia cara, quello che hai attraversato non è stata certo una passeggiata. Quando hai deciso di mettere la testa nel mondo lì fuori, quando hai deciso di iniziare a vivere secondo quello che hai dentro, non ti sei abbandonata alla rassegnazione. Ti sei alzata ed hai seguito la tua via ed è stato proprio li che, la vita, ti ha subito presentato il conto. Tesoro, questo significa vivere davvero.

Sai, a volte ci si trova a vivere delle situazioni dolorose, alle quali non riesci proprio a dare una spiegazione. In quei casi, forse, potresti essere stata scelta come via, per sciogliere dei nodi karmici.

Lo so, è strano che sia proprio io a parlarti di questo, non sono discorsi da “Babbo Natale” ma, come ti spiegavo all’inizio del nostro incontro, il Natale è magico ed io di conseguenza. La magia del Natale è tutto ed è niente allo stesso tempo.

Quello che voglio dirti cara, è che potrebbe essere possibile che tu abbia una missione energetica molto importante in questa vita. Non so se questo corrisponda alla verità, però prova ad aprirti a questa possibilità e vedrai che tutto sarà più “leggero”.

Adesso, però, vorrei fare qualcosa per te, cara Lu dimmi quali sono i tuoi desideri.

Quali doni vorresti che io ti portassi la notte di questo Natale?”

Va bene Babbo Natale, in verità ho poche cose che desidero, forse, forse, sono troppo grandi, ma sono certa che mi aiuterebbero molto. Voglio fare questa cosa, proprio come se ti stessi scrivendo la latterina:

“Caro Babbo Natale,

i doni che vorrei per questo natale sono questi:

Un Abbraccio sincero

nel quale potermi abbandonare quando, di notte, mi capiterà di sentire il bisogno di sentirmi protetta;

Una Mano da poter stringere forte

Una mano che sappia farsi trovare quando vorrò essere felice per i miei successi, e che saprà essere la mia ancora di salvezza quando, invece, i giorni difficili saranno i miei compagni;

Un Bacio

che sappia farmi sentire sempre amata, nonostante i miei mille difetti e le mie innumerevoli insicurezze.

Una Spalla

sulla quale appoggiare la mia testa quando sentirò il bisogno di fermarmi per riprendere fiato.

E poi c’è un’ultima cosa che vorrei chiederti, un desiderio al quale tengo moltissimo:

Vorrei che tu guarissi, attraverso l’Amore universale, il cuore di tutte quelle persone che, ad un certo punto della loro vita, si sono perse ed hanno smesso di amare sé stesse. Mi piacerebbe molto se tu potessi donare loro la capacità tornare a sentire le emozioni così che possano finalmente accogliere tutto l’Amore di cui hanno bisogno, quello stesso amore che è lì, di fronte a loro, e che non sta aspettando altro che “quella porta” finalmente si apra. Vorrei tanto che queste persone iniziassero a sentirsi uniche e speciali affinché, smettano di sentirsi sole e smarrite. “

“Ecco caro Babbo Natale, questi sono i miei desideri, vedi quello che puoi fare.

Sappi che io, continuerò sempre sulla mia strada, testa alta e cuore in mano “semprissimo!”

Grazie per avermi ascoltata, sono stata bene qui con te, nella tua casa.”

Alzo lo sguardo e lui non è più davanti a me, mi volto per guardare fuori dalla finestra e mi accorgo che il sole sta per sorgere: “l’alba sta arrivando è ora di tornare a casa” - ripeto a me stessa.

Apro gli occhi, la bolla magica svanisce, sono nella penombra della mia camera. Sospiro mentre torno alla realtà.

La magia del Natale è capace di grandi cose.

Io lo so.



Lucrezia di Lernia

(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi,

esperta di cucito terapia.)


il Gusto e la Salute.

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