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  • ilGustoelaSalute Lucrezia

LO YIN E LO YANG - ACCOGLIERE L'OSCURITA' PER NUTRIRE LA LUCE.

Aggiornamento: 20 mag 2021


Photo reperita da web


Ciao a tutti e buon giorno,

oggi voglio condividere con voi questo estratto che, personalmente, mi ha colpito molto quando l'ho letto:


IL DEMONE


“Come hai fatto a liberarti dal demone della disperazione?” -domandò il Maestro. “ L'ho ucciso, credo” - risposi. “ Hai ucciso il demone?” “ L'ho ucciso, mi pare.” Il Maestro abbassò lo sguardo e lo tenne fisso sulla trama del tappeto per un'eternità intera. “ Se hai ucciso, hai ucciso una parte di te”. “ Di me?” “ Di te.


Noi siamo i nostri demoni e se li uccidiamo è perché non abbiamo capito. Sai com'era il mio demone? Era terrificante. Grande, copriva il cielo. Devastante come la peggiore arma da guerra, cattivo come un esercito di Satana, perfido come la peggiore delle anime. Era la morte, era un giardino dopo il passaggio di milioni di cavallette, arido come il più grande dei deserti, carico di fulmini come un uragano, potente come il più grande dei mari, devastante, come solo il dolore sa essere.

Ricordo che tentai in ogni modo di ucciderlo. Cercai i Maestri fin oltre l'universo, perché mi dicessero in che modo potessi farlo, ma nessuno mi rispose, nessuno.

Una notte mi nascosi in una grotta profonda, deciso ad ucciderlo o a morire. Lui arrivò, mi cercava. Lo osservavo da un punto nascosto, non mi aveva ancora visto. Proprio nel momento in cui stava per volgere lo sguardo nella mia direzione, una cerva che si era rintanata per partorire il suo cucciolo, fece sentire il suo leggero bramito di dolore.... Lui volse lo sguardo, la vide. Il cerbiatto non nasceva, forse era messo male, la cerva era condannata, sarebbe morta senza riuscire a far nascere il capriolo e anche il piccolo sarebbe morto. Si dimenticò di me, si diresse verso la cerva. Allungò le sue mani scheletriche verso l'animale che si ritrasse, aveva paura di lui. Ma lui, cominciò un canto, uno strano canto fatto solo di suoni ed era il canto più bello che avessi mai sentito. Accarezzò la cerva che si rilassò e accettò l'aiuto. Vidi quelle orribili mani muoversi con la Dolcezza che solo l'Amore conosce, vidi nascere il capriolo, vidi la cerva che leccava quelle mani che puzzavano di dolore e vidi il demone sorridere. Il canto si interruppe e lui fece un respiro profondo. Non aspettai che mi scovasse, uscii dal mio nascondiglio e gli andai davanti.

Mi inginocchiai ai suoi piedi, certo della morte, ma deciso a morire, perché non sarebbe stato il Dolore ad uccidermi, ma l'Amore.

Avevo capito. Lui mi accarezzò la testa, proprio come aveva fatto con la cerva e disse una sola parola.

Disse: “FIGLIO”, ma lo disse con una potenza che non saprò mai scordare.

Volse le spalle e andò via, non tornò mai più. Vengono a trovarmi i suoi fratelli, il Perdono, la Comprensione, l'Illusione, la Bellezza, l'Arco dei colori. Capii che i demoni li creiamo noi quando non amiamo noi stessi, quando non riusciamo a sentire che siamo solo una parte del tutto e che possediamo tutti i fratelli dei demoni e degli angeli.

Se hai ucciso, hai ucciso una parte di te e ti sei condannato a cercare un altro demone e a riuscire ad amarlo, altrimenti non avrai mai più disperazione, è vero, ma non conoscerai mai più l'Amore e ti condannerai a fuggire da te stesso”.

Tratto da Confraternita del sutra del Loto



Questo è un passo che spiega, in modo chiaro ed incisivo, come la via migliore per preservare l'equilibrio sia quella di accogliere "ogni cosa".

L'ascolto amorevole dei nostri "demoni" ci permette di conoscerci davvero.

Ogni angelo, ogni demone ci parla di noi. Rifiutare, soffocare o mettere a tacere quella parte che sentiamo scomoda, che pensiamo sia lì per metterci in difficoltà, per farci del male, per punirci, significherebbe non ascoltare davvero noi stessi.

E' inutile negare che, una delle cose più difficili da fare nella vita, è scontrarsi con i propri demoni, eppure non c'è occasione migliore che rimanere occhi negli occhi con questi.

Perchè?

Perchè nulla nella vita arriva solo per farci del male, niente nella vita accade per ferirci e basta. Ogni accadimento ha uno scopo preciso, quello di portarci nella profondità di noi stessi. Un luogo che spesso fa paura. Entrare nella profondità, entraci davvero, significa guardarsi ed imparare a abbandonare il giudizio. Significa imparare a perdornarsi.

Vi siete mai chiesti quanto riscono ad insegnarci i nostri demoni?

Dopo tutto, questi, non sono altro che l'altra faccia degli angeli. L'oscurità altro non è che il preludio della luce. Senza la notte il giorno non potrebbe esistere. Senza la paura non esisterebbe la gioia. potrei continuare all'infinito, infatti, anche in questo caso, non stiamo forse parlando dello Yin (demone, oscurità, freddo, etc..) e dello Yang (angelo, luce, angelo, caldo, etc..)

In fondo la vita stessa, nel senso più ampio del termine, è un continuo alternarsi di energie opposte ed interdipendenti.

E' questo l'insegnamento profondo che la filosofia orientale cinese così come quella Macrobiotica ci trasmettono: L'EQUILIBRIO in ogni ambito della nostra vita.


Per quanto grande sia la tua sfida, per quanto terrificanti siano i tuoi demoni, per quanto ingestibile sia la tua paura, ricorda che tutto quello che ti serve per accogliere diò che ti accade è dentro di te. Ricorda che la tua sfida, i tuoi demoni, la tua paura non sono altro che parti di te che hai bisogno di abbracciare.

Non fuggire, apri il cuore. So che è difficile ma è l'unica via per crescere davvero.

Vivi ogni emozione per quella che è, lascia che questa compia il suo scopo, ma non dimenticarti, poi, di rialzarti. Tu non sei SOLO le tue paure, tu sei ANCHE le tue paure.


Spero che questo estratto possa essere per te uno spunto di riflessione, di ascolto e di crescita.


Buon Ascolto.

Buon Equilibrio!


Lucrezia.



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